"Al principe dei nembi il Poeta somiglia.
Abita la tempesta e dell'arciere ride,
esule sulla terra, in mezzo a ostili grida,
con ali da gigante nel cammino si impiglia."

sabato 5 settembre 2009

....ricordi.....

C'è una coccarda viola nella mia borsa, ricordo di un antico regalo, una parte del tuo cuore che tu mi hai lasciato...
Credevi che sarei stata la cassaforte del tuo cuore per sempre, illudendoti di conoscere una combinazione che non ti ho mai rivelato....
Ho visto i tuoi occhi posarsi su di me con amore....ora c'è solo quello sguardo freddo e rancoroso che mi fissa senza guardarmi, che finge di evitarmi...
Si sa, l'uomo è una macchina programmata per sbagliare e poi pagarne le conseguenze...io ho sbagliato, ma ora chi paga sei tu...
e questa storia resta così, abbandonata, come una sigaretta accesa e mai fumata, lasciata a consumarsi in bilico sul borbo di un vecchio posacenere....e la cenere si accumula, il fumo continua ad inanellarsi fluido in armoniche e malefiche spirali...quel fumo ti entra negli occhi e fa male...ma io sono lontana ormai, lo sono sempre stata in fondo...

Trattato sulle bionde

"Ci sono bionde e bionde, e al giorno d'oggi questa è quasi una battuta di spirito. Tutte le bionde hanno i loro vantaggi, eccetuate forse quelle metalliche che, sotto la tintura, sono bionde quanto gli zulù, e, per quanto concerne l'indole, sono tenere quanto un marciapiede. C'è la bionda piccoletta e furba che cinguetta e ciangotta, e l'imponente bionda statuaria che con uno sguardo azzurro come il ghiaccio ti mette con le spalle al muro. C'è la bionda che ti guarda dall'alto in basso, e ha un buon profumo, ed è tutta vibrante luminosità, e ti si attacca al braccio ed è sempre tanto, tanto stanca quando l'accompagni a casa. Fa il consueto gesto di diniego e ha il solito dannato mal di capo e tu vorresti stordirla con un colpo in testa, ma in fondo sei lieto di aver saputo dell'emicrania prima di aver investito in lei troppo tempo e denaro e troppe speranze. Poichè l'emicrania la difenderà sempre; è un'arma che non si logora mai ed è mortale quanto il pugnale dei bravi o la fiala di veleno di Lucrezia.
C'è la bionda tenera, accondiscendente e alcolizzata che non si cura di ciò che indossa, purchè si tratti di visone, o di dove va, purchè la meta sia un club notturno di lusso e vi si possa bere champagne a volontà. C'è la bionda minutina e vivace ch'è una piccola camerata e vuole fare a mezzo quando si paga il conto ed è piena di luce e di buon senso, e conosce a fondo la lotta giapponese e può scaraventare a terra un autista di camion facendoselo volteggiare sulla spalla senza saltare più d'una frase nell'articolo di fondo della Saturday Review. C'è la pallida, esangue bionda affetta da un'anemia di tipo non fatale ma incurabile. E' molto languida e molto crepuscolare e parla con una voce bassa che par venire dall'oltretomba, e non puoi toccarla neppure con un dito, in primo luogo perchè non ne hai nessuna voglia e in secondo luogo perchè sta leggendo The Waste Land o Dante nella lingua originale, o Kafka o Kierkegaard, oppure sta studiando il provenzale. Adora la musica e quando l'orchestra filarmonica di New York suona Hindemith sa dirti quale dei sei violoncelli abbia attaccato con un quarto di misura troppo tardi. Mi si dice che anche Toscanini ne era capace. Così sono in due.
E infine c'è la bionda sfarzosa e spettacolare che seppellisce tre gangster e poi sposa due milionari con un milione di dollari ciascuno e conclude la sua carriera con una villa rosa pallido a Cap d'Antibes, con un'Alfa Romeo al completo di autista e vice-autista, e una scuderia di aristocratici squattrinati che tratta dal primo all'ultimo con l'affettuosa, distratta condiscendenza di un vecchio duca quando augura la buona notte al suo maggiordomo"



Raymond Chandler

Tracce delle mie serate

Riconosco questa aria calda
riconosco questa sensazione....
la testa che gira, il volume che sale
riconosco la freschezza del bicchiere nelle mie mani,
il sapore del mio cocktail, il suo effetto.
sembra di sorseggiarlo da ore...o forse sono io che confondo le ore con i minuti...
o forse è solo l'inconsapevole ricambio del bicchiere nella mia mano
....e rido....
rido senza motivo....
rido perchè in questo momento mi va di ridere...
perchè in questo momento ridere non è così difficile....
rido di una risata lontana che spero possa entrarmi nel cuore...
e sto qui, come ogni sera,
a perdermi nel oceano rosso di quel liquido
che mi fa annegare, che mi riempie di vuoto, che ad ogni sorso mi allontana da me...