"Al principe dei nembi il Poeta somiglia.
Abita la tempesta e dell'arciere ride,
esule sulla terra, in mezzo a ostili grida,
con ali da gigante nel cammino si impiglia."

mercoledì 28 aprile 2010

La morte della chimera



C'era un tempo in cui volavo leggera al di sopra della città,
un tempo in cui non mi importava di queste nubi di piombo,
un tempo in cui il cielo non era altro che una distesa di sogni.
Ma il mondo si è tolto la maschera
e mi guarda con i suoi occhi di ghiaccio e sangue,
con il suo ghigno di morte...

E' lontano il giorno in cui ridevo con l'innocenza nel cuore,

quando mi guardavo intorno con lo sguardo di rugiada,
pieno di illusioni, di sogni,
quando non vedevo la profonda crepa di questo mondo,
quando camminavo senza paura di cadere nel baratro,
quando danzavo tra quelle mine pronte ad esplodere.

Il tempo mi ha privata di questi doni,
mi ha insegnato a distinguere tutti i toni del grigio,
mi ha insegnato che sapore hanno le lacrime.
E con le mie lacrime ha lavato via le illusioni...
lasciandomi nuda, vestita solo della miseria umana,
di tragiche parole vuote,
di sogni ormai spenti.

Nessun commento:

Posta un commento