"Al principe dei nembi il Poeta somiglia.
Abita la tempesta e dell'arciere ride,
esule sulla terra, in mezzo a ostili grida,
con ali da gigante nel cammino si impiglia."

mercoledì 28 aprile 2010

L'opacità della community

Foto su foto,
facce diverse ma con la stessa espressione, la stessa posa,
la stessa maglietta alzata a mostrare i lucidi e depilati pettorali,
lo stesso celulare che scatta la foto riflettendosi nello spechio...
e in basso gli stessi commenti, dettati sempre dagli stessi pensieri,
sempre con gli stessi errori grammaticali, con la stessa distratta superficialità...
le presentazioni che non rivelano niente, che ci mostrano tutti uguali,
con la stessa personalità, le stesse idee...
e le parole si riducono, si perdono, si dimenticano,
si lasciano sostituire da foto provocatorie e squallidi messaggi...
e tutti inseguono la stessa cosa
qualche minuto di compagnia, qualche lusinga,
quella sensazione che si prova quando si è desiderati,
quella amicizia vuota e fittizia che ci piace accumulare.
Assistiamo all'inevitabile disfatta del pensiero
che affonda nell'omologazione e nella banalità,
come un sasso in uno stagno, che si posa sul fondo,
presente,
ma difficile da recuperare....

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