"Al principe dei nembi il Poeta somiglia.
Abita la tempesta e dell'arciere ride,
esule sulla terra, in mezzo a ostili grida,
con ali da gigante nel cammino si impiglia."

mercoledì 28 aprile 2010

La più grande condanna dell'uomo

La condanna più grande dell'uomo è la sua ricerca costante ed estenuante di quella utopica chimera che è comunemente chiamata felicità....

Gli esseri umani si affannano per la "felicità", si scontrano, generano odio e guerre per accaparrarsi la loro fetta di "felicità".... tutti corrono silenziosi e rancorosi inseguendo qualcosa che non sanno nemmeno definire... si vestono di invidia e gelosia, si avvelenano l'anima.
Non siamo nemmeno più liberi di avere la nostra idea di felicità, perchè ci è già stata dettata dalla comunità, possiamo solo adeguarci...
La felicità di un moderno uomo occidentale consiste essenzialmente in tre cose: soldi, potere, sesso.
Questi tre baluardi della società si potrebbero ricondurre facilmente ad uno solo: il riconoscimento sociale.
Perchè, se avvertiamo il desiderio di avere le tasche piene, non è solo per poterci permettere alcune comodità...abbiamo bisogno della macchina fiammante, dei vestiti firmati, di una mega villa in cui passeremo una settimana all'anno! tutto questo per mostrare la nostra superiorità, per ostentare una ricchezza esclusivamente materiale.
E vogliamo piegare gli altri al nostro potere, vogliamo il mondo ai nostri piedi, perchè ci piace guardare tutto dall'alto, ci piace giocare ad essere Dio, perchè non siamo in grado di convivere con i nostri simili.
E cerchiamo la compagnia di uomini e donne bellissimi, che soddisfino i nostri istinti più bassi (perchè nella nostra natura divina qualcosa di umano è rimasto!), che suscitino l'invidia e l'ammirazione degli altri.

Siamo incapaci di accontentarci, di collaborare, di accettare dei limiti. Siamo perennemente insoddisfatti. E più otteniamo, più diventiamo avidi e aridi. La società si appiattisce, guardiamo con incuranza i veri valori che soccombono schiacciati dal materialismo e dalla superficialità.
Cerchiamo di mostrarci così fottutamente ricchi, ma dimentichiamo di occuparci della nostra anima e della nostra mente.

Non siamo capaci di renderci conto delle nostre fortune, di essere, se non felici, almeno sereni...

Se l'essere umano fosse capace di accontentarsi, la sua vita sarebbe migliore.
Se l'essere umano smettesse di ricercare la felicità, riuscirebbe ad avvicinarcisi di un passo.
Se l'essere umano smettesse di ricercare la felicità, probabilmente, non sarebbe un essere umano.

Il nostro guaio è di essere umani...

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